I vini della Luxury Box ottengono riconoscimenti prestigiosi
Espressione autentica della tradizione vitivinicola e da sempre orientati alla valorizzazione del territorio, i vini di Farina Wines incarnano uno spirito e uno stile che ne definiscono un’identità unica. La Luxury box ‘Quintessential Valpolicella Classica’ racconta l’evoluzione enologica di Farina Wines, dalle origini alla nuova era, attraverso la collezione di tre vini che racchiudono in sé l’essenza dell’uva e il valore del tempo: Famiglia Farina Amarone della Valpolicella Docg Classico, Mezzadro alla Fontana Amarone della Valpolicella Docg Classico Riserva e Alessandro Valpolicella Doc Classico Superiore.Tre dei vini più premiati negli ultimi mesi da riconoscimenti internazionali.
James Suckling ha assegnato 92 punti sia a Mezzadro alla Fontana Amarone della Valpolicella DOCG Classico Riserva 2015 che a Famiglia Farina Amarone della Valpolicella DOCG Classico 2020.
Decanter ha premiato Mezzadro alla Fontana Amarone della Valpolicella DOCG Classico Riserva 2015 con 95 punti e Famiglia Farina Amarone della Valpolicella DOCG Classico 2020 con 96 punti.
I riconoscimenti più recenti arrivano da The Wine Hunter Award di Merano Wine Festival che ha dato Gold a tutte e tre le referenze della Luxury Box: Famiglia Farina Amarone della Valpolicella DOCG Classico 2020, Mezzadro alla Fontana Amarone della Valpolicella DOCG Classico Riserva 2015 e Alessandro Valpolicella DOC Classico Superiore 2021.
ARTE E VINO un connubio che si rinnova in Farina Wines con una mostra fotografica ispirata alla bellezza universale
Pedemonte di San Pietro in Cariano, luglio 2024 – Nel cuore della Valpolicella Classica, Farina Wines propone un nuovo appuntamento con il mondo dell’arte, scegliendo questa volta la forma espressiva della fotografia di Roberto Bigano, artista eclettico di rilievo internazionale che spazia dallo still life alla riproduzione di opere d’arte per ‘costruire’ una rappresentazione che si avvicini il più possibile all’ideale di bellezza universale.
L’esposizione fotografica allestita all’interno della cantina di Farina Wines da giugno a settembre 2024, sposa la suggestione delle grandi dimensioni in cinque scatti. La bellezza è rappresentata da una ‘Bugatti’ trasfigurata in una linea di luce sinuosa, dallo scatto dell’acqua in ‘Curacaoburg’ che diventa l’elemento di connessione naturale con il popolo olandese o ancora dal ‘Carnival Party Verona’ e ‘Violin’ che diventano immagini in cui la “trasformazione” crea nuovi “originali”.
Il concetto di bellezza universale di Roberto Bigano si unisce dunque all’arte di fare vino di Farina Wines, una tradizione lunga un secolo dedicata alla produzione di Amarone e dei vini più rappresentativi della Valpolicella. Grazie alla collaborazione con Artericambi Gallery di Verona, nell’ambito del progetto ‘Art Ferment’, Farina Wines periodicamente propone nuovi appuntamenti in cui l’arte, la cultura enologica e il territorio dialogano creando un racconto in cui l’innovazione, la sostenibilità e la sperimentazione assumono nuove forme. Farina Wines attinge alle moderne e vivaci espressioni dell’arte contemporanea, per far vivere ad appassionati e curiosi gli ambienti della propria cantina. I visitatori vengono accolti, già al loro ingresso nella corte del ‘500 di ‘casa’ Farina, dall’importante scultura ‘Für Paul Celan’ dedicata al poeta ebreo Paul Celan; la scultura è stata creata da uno dei più importanti artisti del XX° e XXI° secolo, Anselm Kiefer, celebrato proprio quest’anno dal docu-film ‘Anselm’ di Wim Wenders e dalla mostra temporanea a Palazzo Strozzi di Firenze.
NOTE BIOGRAFICHE – Roberto Bigano
Lavora su commissione o per progetti personali in Italia, Europa, Nord America Giappone ed India. Fotografo eclettico, spazia dallo still life, alla riproduzione di opere d’arte, alla fotografia di automobili. È specializzato in quelle che lui chiama “riprese speciali”, cioè lavori molto particolari come, ad esempio, le riprese dall’alto in altissima risoluzione, foto di grandi oggetti riflettenti in location. Tra i lavori più noti ci sono la riproduzione di opere di Leonardo da Vinci, tra cui l’Ultima Cena, l’Autoritratto, il Codice Atlantico in cui, per la prima volta, viene utilizzata l’altissima risoluzione digitale che utilizza la tecnologia Multishot di Hasselblad.
Incontra Maria Mosconi, Export Manager di Farina
Maria Mosconi si è unita a noi nell’ottobre del 2018 e da allora segue la parte commerciale, prima come assistente di Claudio Farina, per poi diventare Export Manager.
Come hai iniziato la tua avventura nel mondo del vino?
Ho iniziato come tecnico di laboratorio in una cantina perché sono diplomata in tecnico di laboratorio chimico e microbiologico. Poi ho fatto un’esperienza al Consorzio Tutela Vini Soave in cui mi occupavo di eventi. Ho fatto poi esperienze sempre legate agli eventi ma in altri settori, fino a quando ho deciso di iniziare il corso di sommelier. Ho poi lavorato da Signorvino per un po’ di anni prima di arrivare da Farina.
Cos’è che ti ha fatto innamorare del mondo del vino?
Innanzitutto, mi è sempre piaciuto molto il vino e poi ci sono un po’ cresciuta in questo mondo. Mio papà ha sempre avuto terreni di Garganega e mia nonna si faceva il Recioto di Soave fatto in casa. Da lì è stato tutto un susseguirsi di eventi.
Cosa rende così speciale lavorare alla cantina Farina per te?
È sempre una scommessa aperta, è un’azienda che ti dà molto stimolo e la possibilità di crescere. È un’azienda in cui è importante la meritocrazia, un concetto difficile specialmente per il settore vino che è generalmente un po’ vecchio. È inoltre un’azienda in cui si fa squadra e si cerca di creare un ambiente adatto a questo.
La figura commerciale comprende anche la partecipazione a fiere e degustazioni, qual è la fiera che ti piace di più?
La fiera che preferisco è sicuramente il Vinitaly perché è molto dinamica. Nonostante siano dei giorni di fuoco, si ha la possibilità di incontrare tante persone, già clienti o nuove, e questo permette di ampliare di più rispetto ad altre fiere del settore.
Essendo Export Manager sei spesso in viaggio, c’è un viaggio di lavoro che ti è piaciuto particolarmente e di cui hai un bel ricordo?
Mi è piaciuto molto l’ultimo viaggio che ho fatto negli Stati Uniti perché a distanza di quasi un anno, sono stata ricontattata da un ristoratore che mi ha detto di aver iniziato ad acquistare i vini dopo la riapertura del suo locale, andato distrutto da un incendio, e ci teneva a farmelo sapere perché gli erano piaciuti particolarmente. In generale tutte le volte che vado negli Stati Uniti ho sempre grandi soddisfazioni da parte dei clienti.
Dove ti immagini tra cinque anni?
Fra 5 anni spero di raggiungere una consapevolezza maggiore e di iniziare ad utilizzare meglio il gestionale dell’azienda, diventando quindi più indipendente a livello di back office.
Incontra Andrea Zerman, enologo in Farina
Da quando Elena e Claudio Farina sono entrati nella gestione della storica cantina di famiglia vent’anni fa, la loro visione strategica ha portato ad un ridisegno del business da cima a fondo.
Oggi ogni elemento dell’azienda è in equilibrio e armonia, nel rispetto della tradizione e della loro visione del futuro.
Un elemento portante del progetto è l’enologia. Nel 2010 l’incontro fortunato con un giovane enologo di nome Andrea Zerman è stato la svolta per la realizzazione di un progetto enologico allineato al desiderio della famiglia di sperimentare, ricercare ed evolvere, nella creazione di vini rispettosi della tradizione, al passo con nuovi metodi e strumenti per migliorare sempre.
Il nostro racconto delle persone in Farina continua con lui.
Benvenuto Andrea!
Cosa ti ha portato a studiare enologia?
Prima di proseguire con gli studi di enologia ho lavorato come tecnico di laboratorio presso una grande cantina. Sono rimasto affascinato fin da subito nel contribuire alla creazione di un prodotto che finisce sulle tavole dei consumatori, e per di più che sia una fonte di convivialità. Poi ero curioso e intrigato dall’insieme dei processi microbiologici che concorrono alla gestione del processo di trasformazione dell’uva in vino.
Cosa ti ha sorpreso di più del mondo del vino?
Il processo stesso dal vigneto al consumatore unisce tantissime figure professionali. Mi capitava di incontrare il rappresentante delle capsule, dei tappi o delle etichette o una figura commerciale o un responsabile marketing. Se parliamo poi della vigna, dei contadini e degli strumenti e dei macchinari che servono a loro per coltivare l’uva… mi rendevo sempre più conto di quante figure, quanti professionisti, quante aziende specializzate servono per far girare il mondo del vino e quanto lavoro si crei nel nostro territorio e in Italia.
Quali traguardi stai cercando ancora da raggiungere?
Anche se diversi traguardi sono stati raggiunti, rimango dell’idea che possiamo sempre fare meglio nel nostro progetto di ridurre l’uso della solforosa e produrre vini sani con meno interventi possibili. In tal senso, le nostre ricerche in corso con il dipartimento di enologia dell’Università di Verona sono testimonianza di questa volontà. Un altro obiettivo importante per me e per l’azienda è di produrre vini distintivi, in linea con la visione enologica di Farina. Penso che siamo riusciti a creare un portfolio di vini con il timbro di Farina, secondo lo stile Farina, con alcuni punti d’eccellenza che diano un’emozione nel calice. Insomma, credo che oggi sia relativamente facile produrre vini buoni, la vera sfida è uscire dal banale con prodotti di grande carattere riconducibili alla cantina.
Chi ammiri di più nel mondo del vino italiano e perché?
Ah, magari speravi in un nome, invece la mia risposta l’ho trovata stamattina arrivando in cantina con la campagna bianca sotto la gelida brina mattutina. La mia vera ammirazione va al contadino per la sua costanza, a discapito del tempo: nel freddo d’inverno si vedono solo gli occhi dietro le sciarpe concentrati sulla vite mentre potano con sorprendente destrezza e velocità o d’estate sotto il sole cocente. Mentre io lavoro riparato in laboratorio o cantina, loro non si fermano mai in campagna. Ammiro l’umiltà del contadino a stretto contatto con la sua terra. Ed è dall’uva che coltivano loro che parte la creazione del vino, nonostante le sfide e le peculiarità di ogni annata.
Raccontaci un po’ della tua esperienza in Farina e cosa ti ha portato dal punto di vista professionale?
Io sono cresciuto professionalmente qui e penso di poter dire che siamo cresciuti insieme. Ho avuto la possibilità di fare tantissime esperienze, magari perdendomi ogni tanto in sottigliezze – fa parte del mio carattere rigoroso e preciso.
Però Elena e Claudio mi hanno sempre dato spazio e fiducia per sperimentare e crescere. Se penso solo al fatto che oggi ho a disposizione sette tipologie di vasi di affinamento, tecnologie d’avanguardia per la gestione della solforosa, supporti universitari per i progetti enologici… tutto questo esiste grazie ad un bellissimo lavoro di squadra in Farina.
Puoi dirci uno dei momenti più difficili che hai dovuto gestire e una delle soddisfazioni più grandi?
Credo che nulla sia paragonabile fino ad oggi all’annata 2014. Non è arrivata la metà del sole che serviva per maturare l’uva, con freddo e pioggia quasi tutta l’estate. Siamo passati in vigneto almeno tre volte per raccogliere una frazione delle uve rispetto ad altre annate. Produrre un vino importante come l’Amarone è stato davvero difficile, e molte cantine hanno rinunciato.
La soddisfazione più grande è entrare in un ristorante e vedere una bottiglia di Farina finire a tavola, soprattutto quando vedi che la scelta concorrenziale è vasta. Per me la bevibilità di un vino che sa aggiungere piacere a tavola è quello che cerco come enologo e come consumatore….e la trovo nei nostri vini! Eccomi così tornare all’inizio di questa chiacchierata. Mi sono innamorato del prodotto vino per la sua caratteristica unica di contribuire alla convivialità, di far star bene le persone.
Grazie per il tuo tempo Andrea!
Farina presenta Art Ferment - Il Podcast
Benvenuti a "Art Ferment," il podcast dove le nobili eredità del vino e dell'arte si fondono in un'esplorazione sensoriale senza pari. Nel 2023 la cantina Farina, situata nella pittoresca regione della Valpolicella, ha avviato una collaborazione unica con ArteRicambi, una galleria d'arte internazionale, per offrire un'esperienza che unisce il mondo delle sfumature della vinificazione in Farina con la profondità dell'espressione artistica.
Non sempre i visitatori in Cantina hanno il tempo di intercettare intenzioni e vissuti dietro le opere di artisti del calibro mondiale come Anselm Kiefer, o i capolavori di virtuosi italiani, come Fabrizio Gazzarri. “Art Ferment” non è solo un tour, è un viaggio immersivo per il palato e per l'anima, che arricchisce la comprensione dei visitatori delle opere esposte, della visione degli artisti e del dialogo intricato tra la creazione del vino e quella dell'arte.
Ascoltate le interviste intime con gli artisti, in cui rivelano le passioni che alimentano il loro lavoro. Assaporate i nostri suggerimenti di abbinamento tra vino e arte, pensati per elevare il vostro apprezzamento di entrambi. Immergetevi in discussioni culturalmente ricche che vanno oltre la tradizionale degustazione di vini o la visita in galleria.
Che siate intenditori di vini pregiati, appassionati d'arte o semplici ammiratori del tessuto culturale della creatività umana, "Art Ferment" è il vostro accesso a un mondo dove ogni sorso e sguardo è un atto di scoperta. Iscrivetevi e immergetevi nel fermento dell'arte e del vino, dove ogni episodio promette di essere entusiasmante ed arricchente.
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Farina Wines vince il Great Wine Capitals Global Award 2024
Quando abbiamo aperto le porte della nuova struttura destinata all’hospitality, al termine dell’ampliamento e del rinnovo nel 2021, è partito un ambizioso progetto strategico per diventare una destinazione turistica di punta in Valpolicella.
In soli due anni siamo felici ed emozionati di essere stati testimoni di un successo in cantina che è andato oltre le nostre aspettative, reso ancora più significativo a seguito del recente prestigioso riconoscimento acquisito: il 26 ottobre a Losanna, in Svizzera, Farina ha vinto il Great Wine Capitals International Award 2024 per il Best of Wine Tourism.
Farina si figura tra le 75 cantine premiate dalla giuria di Great Wine Capitals da 551 nomination provenienti dalle 12 capitali vinicole mondiali che compongono la rete di Great Wine Capitals. Il primo passo verso questo importante riconoscimento è avvenuto lo scorso giugno, quando la giuria scaligera ha premiato sette aziende veronesi, compresa Farina nella categoria “Arte e Cultura”.
La scorsa settimana a Losanna, Elena Farina e la responsabile dell'hospitality, Silvia Coati, hanno ritirato il prestigioso Global Award dall'ambasciatore italiano in Svizzera, Gian Lorenzo Cornado.
Cogliamo quindi l’occasione per invitarvi a votare per noi su www.greatwinecapitals.com come parte dei People’s Choice Awards dal 30 ottobre al 13 novembre 2023, un’ulteriore occasione di riconoscimento da parte di coloro che hanno avuto l'opportunità di vivere direttamente l'esperienza coinvolgente di un tour presso la nostra cantina.
“I Premi Best Of Wine Tourism, - ha spiegato Paolo Arena, consigliere delegato della Camera di Commercio di Verona per l’enoturismo - festeggiano la loro 20ª edizione quest'anno, mettendo in mostra il meglio del turismo del vino in tutto il mondo e ispirando l'industria vinicola a raggiungere nuove vette di innovazione ed esperienza per i visitatori. Inoltre riconoscono il contributo senza paragoni di vigneti, cantine e aziende legate al vino al mondo del turismo del vino”.
Nel 2023 Farina ha lanciato il progetto “Art Ferment” in collaborazione con la galleria d'arte internazionale di Verona Artericambi, come arricchimento di un tour in cantina pensato per essere ancora più coinvolgente. Le mostre allestite hanno incluso opere di artisti internazionali di alto calibro che distinguono Farina, elevando l'estetica sensoriale, culturale e artistica per gli appassionati di vino in un'esperienza di livello superiore.
L'impegno di Farina per le arti e il territorio è stato costante da quando i cugini Elena e Claudio Farina hanno preso le redini dell'azienda due decenni fa. La qualità del progetto “Art Ferment” è perciò il perfetto abbinamento all'eccellenza enologica della cantina Farina in questo percorso strategico dell’azienda.
Elena e Claudio Farina spiegano che “siamo onorati di avere ricevuto questo importante riconoscimento a conferma della sinergia da noi ricercata tra Vino e Arte. La mostra Art Ferment rappresenta la continuazione dell’impegno di Farina nel mondo culturale, partendo proprio da una vera rivoluzione enologica che abbraccia sostenibilità, trasparenza, etica, accoglienza e tradizione”.
“La vittoria di Losanna ci lusinga e testimonia l'impegno e la passione di tutto il team Farina - aggiunge Silvia Coati - Sarà sicuramente da stimolo per arricchire ulteriormente la nostra proposta enoturistica".
Farina ha radici nella Valpolicella Classica risalenti al XVI secolo a Pedemonte, Verona. Oggi, la cantina di proprietà familiare è gestita dai cugini Elena e Claudio Farina. Nel suo oltre cent’anni di attività, l'azienda ha consolidato una reputazione internazionale autorevole, tanto che attualmente esporta il 70% della sua produzione. La sede dell'azienda è a Pedemonte, nel cuore della Valpolicella. Il sito della cantina si trova nella sua posizione storica, dove le strutture di vinificazione sono state ampliate e modernizzate e sono stati creati nuovi spazi per accogliere i visitatori. Negli ultimi 20 anni, l'azienda ha investito nell'espansione e nella modernizzazione delle aree di produzione e nella creazione di aree di accoglienza spaziose e luminose per ospitare clienti e appassionati di vino per visite e degustazioni. Il turismo vinicolo è un'attività strategica dell'azienda Farina. Riflette profondi legami con la comunità della Valpolicella e con i vigneti che forniscono le uve di Farina.
Great Wine Capitals è stata fondata nel 1999 come comunità di città globali che condividono un bene economico e culturale comune - la loro connessione a regioni vinicole di fama internazionale - la Great Wine Capitals Global Network riunisce diverse capitali globali del vino sotto un marchio condiviso. La Great Wine Capitals Global Network esiste per collegare le città legate a grandi regioni vinicole al fine di sostenere la salute e la prosperità delle rispettive industrie legate al vino, delle comunità e del turismo. La rete facilita la condivisione di conoscenze, idee ed esperienze; stimola gli affari, l'innovazione e le amicizie.
Incontra Silvia Coati, responsabile dell'ospitalità Farina
Silvia Coati si è unita a noi nel 2021 per guidare il progetto ospitalità quando la nuova Farina Wine Boutique ha aperto le porte agli appassionati del vino. Per noi, sembra che lei sia sempre stata qui.
Come hai iniziato la tua avventura nel mondo del vino?
Ero una giovane mamma di 25 anni quando ho cominciato a inviare il mio curriculum alle aziende locali che potessero garantirmi un buon equilibrio tra lavoro e vita familiare. Abitando in Valpolicella, ho deciso di provare a candidarmi anche in cantine. La mia conoscenza dell’inglese e del tedesco mi ha fatto ottenere la mia prima offerta di lavoro in una cantina, ed è stato amore a prima vista per questo settore.
Cos’è che ti ha fatto innamorare del mondo del vino?
Le persone. La mia prima posizione è stata nell’ufficio commerciale estero, amando fin da subito accogliere in cantina, ho continuato a coltivare la passione per questo lato del lavoro durante il corso della mia carriera. Amo stare in compagnia e provo vero piacere nel conoscere nuove persone ogni giorno. Non ho mai perso questa passione. Il vino è una ricerca culturale, e sono orgogliosa di condividere la mia conoscenza ed entusiasmo con le migliaia di persone che ho incontrato durante le degustazioni e le visite in cantina.
Mi piace pensare che ciò che io e il mio team stiamo costruendo, giorno dopo giorno qui, giochi un ruolo fondamentale nell’azienda. Desideriamo che ogni ospite si senta “come a casa” e che ricordi nel tempo quanto sia stata speciale l’esperienza, proprio come i vini che ha degustato.
Hai avuto una passione per il vino sin dall’inizio?
Nonostante sia nata in Valpolicella in una famiglia dove si è sempre vinificato per consumo di famiglia, praticamente non bevevo vino prima di iniziare a lavorare in cantina. Da allora, non ho mai smesso di imparare, frequentando corsi di degustazione, studiando ed esplorando.
Più ne so, più mi rendo conto di quanto ancora c’è da scoprire, e più apprezzo le bottiglie che apro e le storie che si celano dietro ciascun vino.
Cosa rende così speciale lavorare alla cantina Farina per te?
La migliore maniera per descriverlo è che sembra che la famiglia Farina, i dipendenti e la cantina stessa siano una cosa sola. Ci sentiamo tutti parte di qualcosa di più grande, e giorno dopo giorno metto tutta me stessa per contribuire al raggiungimento dell’apice di un progetto che ha avuto inizio vent’anni fa, quando Elena e Claudio hanno preso le redini della cantina. Ci divertiamo a lavorare insieme, crediamo profondamente in ciò che facciamo, e penso che i nostri ospiti percepiscano questa positività durante le loro visite.
Dove ti immagini tra cinque anni?
Oh, è difficile fare previsioni, ma posso dirti che l’ospitalità è parte di me. Siamo in una delle regioni vitivinicole più affascinanti al mondo, e mi piacerebbe essere una voce autorevole nella promozione della qualità dell’ospitalità in Valpolicella. In soli due anni Farina sta già diventando un punto di riferimento per la qualità delle esperienze che offriamo, e ci attendono grandi cose nel futuro.
L'eccellenza è premiata! Il Wine Hunter assegna tre medaglie d'oro a Farina
I primi risultati dorati arrivano da Merano, sede del prestigioso “The Wine Hunter”. Farina è stata premiata per l'eccellenza di tutte le nuove annate di Amarone prossimamente in commercio.
Le nostre congratulazioni vanno al team enologico, guidato da Andrea Zerman. Farina ha scelto di produrre una gamma di Amarone e altri vini della Valpolicella Classica rappresentativa della storia e dell'evoluzione di un'azienda che vanta oltre un secolo di produzione di qualità. Dall'Amarone Classico docg ai nostri Amarone Riserva, Farina porta uno stile distintivo, riconoscibile sia che il vino si rifaccia alla tradizione sia che sperimenti nuovi contenitori di maturazione.
Siamo lieti di annunciare che Farina parteciperà al Merano Wine Festival 2023 (3-7 novembre), dove presenteremo in anteprima il Montefante Amarone della Valpolicella Classico Riserva Docg 2017 con una nuova veste.
Nel frattempo, vi invitiamo a visitare la cantina Farina per una degustazione dei nostri vini pluripremiati. Consultate il nostro sito web per dettagli e prenotazioni.
The Wine Hunter, diretto da Helmut Koecher, è gestito da Gourmet's International, che organizza anche il Merano Wine Festival, eventi collaterali e una serie di altre attività, tra cui formazione, innovazione e comunicazione.
Una grande novità in casa Farina arriva dalla montagna di Reims
Da Farina un buon Champagne non manca mai per brindare alle occasioni importanti o semplicemente per godere di un aperitivo. Siamo lieti di annunciare l’arrivo di due nuove etichette dalla casa Florent Bergeronneau-Marion a Ville Dommange. Gli Champagne Bergeronneau-Marion sono acquistabili presso il nostro Wine Boutique.
La Cantina
Sono produttori di vino indipendenti. In origine, la tenuta nasce sotto il nome di “Villa Dominica”, che significa letteralmente "fattoria di un signore", il quale non era altro che Luigi I, re di Francia dall'814 all'840.La tenuta storica, oggi dimora della famiglia Bergeronneau-Marion, si trova sulla montagna di Reims in Premier Cru e nel Massif de Saint Thierry, e unisce i vigneti di proprietà di Florent Bergeronneau e di sua moglie Veronique Marion.
La cantina è certificata Alto Valore Ambientale ed è in conversione biologica. Le pratiche di coltivazione sono orientate verso un approccio sostenibile. Non utilizzano mai erbicida, insetticida o prodotti sintetici.
L'obiettivo è valorizzare il terroir. A livello enologico, la famiglia Bergeronneau è poco interventista, in particolare lasciando fare la fermentazione alcolica a lieviti indigeni.
Dalla loro produzione, abbiamo scelto due etichette che per noi rappresentano eccellenze con un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Cuvée Saint Lié
Questa cuvée è l'espressione stessa del terroir di Villedommange. Viene vendemmiata sulle alte colline argillo-calcaree, segnate dalla mineralità, che viene sublimata dai tre vitigni della Champagne.Il blend di 50% Chardonnay, 40% Meunier, 10% Pinot Noir, è un brut perfettamente bilanciato, ideale per aperitivi e pasti leggeri.
Tradition Pas Dosé
È uno champagne tradizionale ottenuto dall'assemblaggio di vitigni, annate e parcelle da Thierry e Reims. Questo millesimo si distingue per la sua freschezza, vivacità e rotondità. Prodotto in tre versioni, noi siamo rimasti ammaliati dal dosaggio zero, un blend di 60% Pinot Meunier, 30% Pinot Noir, 10% Chardonnay, appagante bollicina passe-partout per aperitivi e a tutto pasto in leggerezza.
Art Ferment: Fabrizio Gazzarri entra nella Farina Winery con la mostra organizzata con Artericambi Gallery
Prosegue la rassegna Art Ferment con un nuovo artista e una nuova mostra visitabile presso la Cantina Farina di Pedemonte, dal 30 giugno.
Fabrizio Gazzarri è un pittore italiano con una lunga carriera nel mondo dell’arte. Produce tele astratte molto colorate e di grandi dimensioni che hanno instaurato subito un contatto eccellente con l’ambiente moderno ed elegante della degli ambienti e della cantina Farina. L’arte astratta, seppur forse ad un primo approccio meno immediata, specie per chi è meno abituato all’arte contemporanea, tocca le componenti emozionali dell’animo umano.
Le opere di Fabrizio Gazzarri, artista della Galleria Artericambi di Verona, vogliono evocare sensazioni ed impressioni intime e creano un corrispettivo perfetto con l’esperienza del vino, spesso personale ed emozionale. I suoi dipinti, al centro del suo nuovo progetto espositivo, consentono di calarsi in uno stato meditativo che pare impossibile da ottenere nella frenesia del mondo contemporaneo, una vera e propria estasi. Si tratta di pitture solo apparentemente monocrome, poiché le linee che solcano la superficie del quadro – talvolta sinuose e continue, altre volte più nette e interrotte – producono infinite sfumature come i mille rivoli della coscienza lasciata improvvisamente libera di vagare.
La seconda mostra Art Ferment, progetto sviluppato in partnership con Artericambi Gallery, rappresenta quindi la conferma e la continuazione dell’impegno di Farina nel mondo culturale, partendo proprio da una vera e propria rivoluzione enologica che abbraccia sostenibilità, trasparenza, etica, accoglienza e tradizione.
“Art Ferment è una rassegna che ha avuto molto successo fino ad ora e noi ne siamo molto orgogliosi perché ci ha confermato l’interesse del mondo dell’arte verso il nostro progetto e perché siamo una cantina contemporanea dalla lunga tradizione. Sono convinto che ospitando questi artisti e le loro opere si sia riusciti a creare un vero legame tra vino e cultura”, afferma soddisfatto Claudio Farina dalla sua sede di Pedemonte, nel cuore della Valpolicella Classica.
Elena Farina, cugina e socia, aggiunge, “Dopo il successo della prima mostra e l’affluenza di visite e il vivo interesse raccolto in questi mesi, siamo ancora più contenti di ospitare le opere di Fabrizio Gazzarri nei nostri ambienti. Abbiamo visto che il connubio tra l’arte moderna e i nostri vini è risultato vincente. Siamo convinti che questa strada porti a vivere e assaporare al meglio un’esperienza enoculturale di altissima qualità in casa Farina, a conferma del nostro senso di accoglienza.”
Francesco Pandian, presidente di Artericambi Gallery, commenta “Questa iniziativa vuole essere un segnale forte di apertura del mondo dell’arte contemporanea verso altre forme di cultura ed espressione umana. L’arte ha il potere di parlare un linguaggio universale, senza confini, e la collaborazione con la cantina Farina è un’importante opportunità per esporre le opere dei nostri artisti in contesti nuovi, ricchi di storia, cultura e capaci di intercettare un pubblico più vario e internazionale”.